Grazie all’aiuto di un Magistrato in pensione, che a suo tempo si occupò del caso, Bruno viene a sapere che c’erano alcune personalità politiche tra i clienti della maga. Così, per preservare la loro reputazione, il caso fu chiuso in fretta, anche per via dell’evidenza dei fatti, che accusavano Romolo dell’omicidio: l’uomo, notoriamente geloso di sua moglie, si sarebbe vendicato di un tradimento, uccidendola a coltellate. Secondo le “chiacchiere” del quartiere, infatti, la bella maga Serena aveva una relazione con un conte, recentemente morto in un incidente stradale. Bruno si dà da fare, va all’archivio del tribunale e riesce a dare un’occhiata all’agenda della maga, dove risultano degli appuntamenti con un senatore, un certo Prugnetti. Il cronista lo rintraccia e lo va a trovare. L’uomo, ormai ritiratosi dalla vita politica, nega di aver mai avuto relazioni con la maga, se non di carattere professionale: essendo napoletano, ammette di essere molto superstizioso e di essersi avvalso dei consigli di Serena per le sue decisioni in senato.
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