venerdì 19 settembre 2014

SQUADRA ANTIMAFIA 6: FILIPPO DE SILVA

Filippo De Silva (Paolo Pierobon) [stagioni 2-in corso] è, un tenente colonnello dei servizi segreti italiani corrotto al servizio di Eugenio Greco (Renato Mori), interessati ad uccidere Ivan Di Meo e pronti a tutto per averlo e ammazzarlo. Cercano di incastrarlo in tutti i modi persino cercando di far ricredere gli Abate su di lui e cercando di fargli saltare la copertura da infiltrato senza però riuscirci e anzi venendo minacciato di morte da Rosy Abate se si fosse ancora messo in mezzo. In seguito uccide il suo capo Greco perché voleva costituirsi e voleva convincerlo a fare lo stesso. Infine Rosy Abate uccide il traditore Di Meo con lo stratagemma di De Silva di avere il PC di Lipari dall'ingenua Claudia Mares. Nell'ultima puntata De Silva, l'Abate e gli altri boss di Palermo cercano di far arrivare dalla Svizzera il patrimonio di Lipari (7 miliardi di euro) ma vengono intercettati dalla polizia capitanata dalla Mares sull'autostrada. Mentre gli altri vengono arrestati, De Silva con Rosy Abate e il fido Totò Platania riesce a sfondare il posto di blocco proseguendo la strada verso una cava. Ma sul più bello Platania ferma la macchina, spara in una gamba a De Silva e scappa con Rosy. De Silva cerca di rimettersi in viaggio ma si capovolge con la macchina e viene arrestato.
Nella terza stagione è in carcere ma, con il pretesto dei problemi di salute, riesce a comunicare con Rosy Abate e a evadere facendosi trasportare all'ospedale. Ma sul tragitto l'ambulanza e la scorta vengono massacrati dal commando di Portanova che libera De Silva e lo porta da Rosy. Qui con un furbo stratagemma riesce a ripulire giuridicamente Rosy dalle varie accuse di omicidio e associazione mafiosa e riuscendo a incastrare Claudia Mares, che le dava la caccia, facendola accusare di aver fornito dell'eroina sequestrata dalla Duomo al suo informatore Stefano Santamaria in cambio di informazioni. Peraltro De Silva aveva disposto che il cadavere fosse collocato nel letto della Mares, facendo figurare una morte da overdose di eroina. In contatto con l'onorevole Spagnardi, organizza insieme a lei un incontro a Roma con la colombiana Blanca Truebla la quale è in possesso della "Lista Greco". All'incontro vengono però raggiunti dalla squadra DUOMO che arrestano la Truebla e la Spagnardi mentre De Silva riesce a scappare. Rosy Abate intanto riesce a sottrarre la lista a un uomo della Truebla e incontra De Silva per trattare lo scambio con il figlio Leonardo. De Silva però, ottenuta la lista, fa esplodere l'auto ma il piccolo viene salvato dalla Mares che spara a De Silva che viene poi trasportato in ospedale. La DUOMO si impossessa così della lista. Nella quarta stagione De Silva è rinchiuso in un ospedale psichiatrico affetto da un tumore al cervello che ne avrebbe ridotto la memoria. Riesce però a evadere e ad allearsi con i fratelli Mezzanotte, i nuovi boss di Palermo, contro Rosy Abate, ora diventata collaboratrice di Calcaterra. Tradito dai Mezzanotte durante l'affare coi talebani, viene rinchiuso in un acquedotto insieme a Calcaterra. I due si ritrovano a combattere insieme per trovare la via di fuga. I due uomini pensano bene di iniettarsi atropina per contrastare il veleno del gas nervino, per poi ricavare, da alcuni proiettili che si sono trovati addosso, sufficiente polvere da sparo per far saltare il passaggio. Alla fine De Silva, iniettando l'ultima dose di atropina a Calcaterra, si sacrifica affinché il poliziotto riesca a trovare l'uscita. Nell'ultima puntata della quinta stagione si scopre che l'ex agente dei servizi segreti è riuscito a sopravvivere come mostra un filmato in cui Calcaterra riconosce Filippo De Silva in compagnia del boss russo Arcadij Pojiatiev, detto Afrikanietz in una villa in Montenegro. Nella sesta serie, De Silva sarà a capo di una cellula segreta di nome Crisalide legata a parte dei Servizi Segreti deviati e concentrata sul contenimento e controllo delle azioni della mafia. 

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